Capitoli precedenti:
- Giappone – Prologo
- Primo giorno: BIRU BIRU BIRU
- Biscotti e Cervi Sacri
- Trasferta a Kyoto…
- Ryokan by night
- La Comparsa
- Crazy Train
- Il Mercato del Pesce
- Perché odio Roppongi
Tornare dal Giappone
La sera dell’ultimo giorno il Crea ci porta in un’izakaya famosa per la bellezza delle sue cameriere in minigonna, un po’ una versione nipponica di Kerry’s Wing House.
Probabilmente becchiamo la serata casual, perchè le cameriere sono in jeans. Il cibo però non è malvagio e la birra ha un prezzo abbordabile, per cui la cosa non ci peggiora l’umore.
Passiamo a serata discutendo piacevolmente di argomenti balordi. Il Satiro ed H. rifiutano di prestarsi alle fantasie becere del Crea e (per una serie di correlazioni complesse) questo impedisce al Volgare di eseguire un body slam sul tavolo accanto.
Usciamo per strada con l’idea di andare ad un peep show giapponese. Il Satiro mi cammina accanto con un’aria scura e meditabonda.
«Che ti frulla in testa? Non sei contento?»
«Varie cose» dice lui «e poi ormai la serata è finita. Tutti i segni indicano che non c’è nessun peep show in questo viaggio.»
Lo guardo un po’ con perplessità.
Il Satiro però è un satiro ed i satiri sanno leggere i segni: la serata finisce davanti ad una saracinesca chiusa.
Il giorno del ritorno un potente tifone sembra doversi abbattere su Tokyo ed Alitalia (la compagnia con cui viaggiamo) viene data per fallita.
I miei compagni di viaggio (assidui lettori di questo blog) sono ben coscenti della sindrome di Odisseo, di conseguenza ci avviamo verso il ritorno come eroi dei film d’azione che stanno per affrontare lo scontro finale: con occhi da tigre, musica epica nella mente… ed al rallenty.
Curiosamente il viaggio di ritorno avviene senza problemi: coincidenze perfette al limite del credibile e bagagli spediti con precisione.
È notte fonda alla stazione Autolinee di Cosenza. Abbiamo abbandonato il Volgare a Roma ed aveva negli occhi l’inconfondibile germe del desiderio di nuove avventure, il Satiro è sparito nella notte con un compagno di bagordi, riporta in patria un umore migliorato ed un sacco di belle foto, il Troll ha deciso che non poteva lasciarmi da solo ed ha bloccato i suoi familiari nel freddo della notte per farmi compagnia, lui riporta in dietro una visione più chiara ed un sacco di bei ricordi.
La gatta arriva tempo dopo, è in ritardo ed è così bella che non posso non pensare che la cosa più importante che mi ha dato questo viaggio è stato trovare lei al ritorno