Uno dei miei più frequenti campagni di viaggio ha, tempo fa, vissuto un’esperienza estremamente interessante in Marocco. Riporto qui i link delle sue storie per farvele gustare nel giusto contorno del suo blog
Archive for the con Satiro Category
Il deserto del Satiro
Posted in Compagni di Viaggio, con Satiro, Guest, International on giugno 2, 2009 by LexTornare dal Giappone
Posted in Compagni di Viaggio, con A., con Crea, con Gatta, con Satiro, con Troll, Intercontinental, Japan with tags cosenza, tokyo on gennaio 14, 2009 by LexCapitoli precedenti:
- Giappone – Prologo
- Primo giorno: BIRU BIRU BIRU
- Biscotti e Cervi Sacri
- Trasferta a Kyoto…
- Ryokan by night
- La Comparsa
- Crazy Train
- Il Mercato del Pesce
- Perché odio Roppongi
Tornare dal Giappone
La sera dell’ultimo giorno il Crea ci porta in un’izakaya famosa per la bellezza delle sue cameriere in minigonna, un po’ una versione nipponica di Kerry’s Wing House.
Probabilmente becchiamo la serata casual, perchè le cameriere sono in jeans. Il cibo però non è malvagio e la birra ha un prezzo abbordabile, per cui la cosa non ci peggiora l’umore.
Passiamo a serata discutendo piacevolmente di argomenti balordi. Il Satiro ed H. rifiutano di prestarsi alle fantasie becere del Crea e (per una serie di correlazioni complesse) questo impedisce al Volgare di eseguire un body slam sul tavolo accanto.
Usciamo per strada con l’idea di andare ad un peep show giapponese. Il Satiro mi cammina accanto con un’aria scura e meditabonda.
«Che ti frulla in testa? Non sei contento?»
«Varie cose» dice lui «e poi ormai la serata è finita. Tutti i segni indicano che non c’è nessun peep show in questo viaggio.»
Lo guardo un po’ con perplessità.
Il Satiro però è un satiro ed i satiri sanno leggere i segni: la serata finisce davanti ad una saracinesca chiusa.
Il giorno del ritorno un potente tifone sembra doversi abbattere su Tokyo ed Alitalia (la compagnia con cui viaggiamo) viene data per fallita.
I miei compagni di viaggio (assidui lettori di questo blog) sono ben coscenti della sindrome di Odisseo, di conseguenza ci avviamo verso il ritorno come eroi dei film d’azione che stanno per affrontare lo scontro finale: con occhi da tigre, musica epica nella mente… ed al rallenty.
Curiosamente il viaggio di ritorno avviene senza problemi: coincidenze perfette al limite del credibile e bagagli spediti con precisione.
È notte fonda alla stazione Autolinee di Cosenza. Abbiamo abbandonato il Volgare a Roma ed aveva negli occhi l’inconfondibile germe del desiderio di nuove avventure, il Satiro è sparito nella notte con un compagno di bagordi, riporta in patria un umore migliorato ed un sacco di belle foto, il Troll ha deciso che non poteva lasciarmi da solo ed ha bloccato i suoi familiari nel freddo della notte per farmi compagnia, lui riporta in dietro una visione più chiara ed un sacco di bei ricordi.
La gatta arriva tempo dopo, è in ritardo ed è così bella che non posso non pensare che la cosa più importante che mi ha dato questo viaggio è stato trovare lei al ritorno
Perché odio Roppongi
Posted in Compagni di Viaggio, con A., con Crea, con Satiro, con Troll, Intercontinental, Japan with tags roppongi, tokyo on gennaio 8, 2009 by LexCapitoli precedenti:
- Giappone – Prologo
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- Il Mercato del Pesce
Perché odio Roppongi
La serata incomincia quando dovrebbe finire: in un’izakaya; (居酒屋) dove abbiamo appena finito di mangiare. Conosciamo un giovane spagnolo appena arrivato in Giappone che poco ci mette a mostrarci i cornini e le zampe da capra.
Due satiri al tavolo possono essere deleteri: quando molti dei nostri amici già hanno chiaro nella mente il richiamo di un sonno rigenerante, un Satiro dice:
«…Oppure potremmo andare a Roppongi e continuare a bere»
E l’altro risponde:
«Mi sembre l’unica scelta logica»
É così mi trovo a sorseggiare una guinness, solo al tavolo, nel quartiere peggiore di Tokyo. Il Satiro (il nostro) balla con due paffute jamaicane, il Volgare passeggia per il locale con il suo drink in mano, lo svedese E. é impegnato a prendersi una sbronza colossale ed il satiro (l’altro) cerca di attirare l’attenzione di una giovane prostituta asiatica.
I locali di Roppongi (六本木) sono posti pessimi, all’esterno dei neri colossali cercano di tirarti dentro imponendosi fisicamente, dentro prostitute di varia etnia (ma prevalentemente asiatiche) cercano di agganciare gli stranieri più ricchi.
Sui marciapiedi di questo posto, poche ore prima io ed il Volgare veniamo fermati da una minuscola giapponese che sembra una studentessa uscita da un manga. Curiosamente parla un’inglese comprensibile e ci invita a bere nel suo locale.
«Dipende» le dico «l’ingresso é gratis?»
e lei «no, ma ci sono donne nude giapponesi e lap dance»
«Grazie, ma non è il tipo di locale che stiamo cercando»
Ce ne stiamo già andando, quando sentiamo la sua vocina squittire:
«Perché? Siete gay?»
Ci giriamo all’unisono e la guardiamo abbastanza male, visto che lei conclude con:
«Ok, ok… Stavo scherzando» e scompare rapida tra finte tenebre segnate da insegne al neon.
Poco oltre un ragazzone nero ferma il Volgare e cerca di coinvolgerlo facendo il tipo:
«Che musica ti piace?»
«Heavy Metal!!»
«Ah.»
Così finiamo in questo pub più o meno tranquillo. La mia pinta é a metà quando il Satiro mi raggiunge al tavolo, sudato per i balli latino-americani, beve un sorso di birra al volo e prova ad invitare in pista la ragazza più femminile di una coppia di lesbiche, infine torna dalle sue jamaicane tracagnotte.
Poi la mia pinta è del tutto vuota e decido che è ora di recuperare tutti i miei compagni. Il Volgare è irrequieto perché la musica lo ha infastidito, il Satiro (il nostro) lo recuperiamo facilmente che è stanco e soddisfatto il satiro (nuovo) vuole perdersi ancora in questo mondo torbido.
Troviamo lo svedese seduto tra le due jamaicane: è completamente sbronzo ed intenzionato a continuare. Cerchiamo di convincerlo per un po’, ma lui è quello che vive qui, l’unico di noi a parlare il giapponese percui quando ci dice:
«It’s safe here… It’s Tokyo»
ci lasciamo convincere ed usciamo a cercare un taxi.
Quando il giorno dopo lo ritroviamo é in condizioni pietose, sporco e pieno di abrasioni. La sua carta di credito è stata clonata ed usata in un paio di noti locali della Yakuza (やくざ).
Questo è il motivo per cui odio Roppongi.
Il Mercato del Pesce
Posted in Compagni di Viaggio, con A., con Crea, con Satiro, con Troll, Intercontinental, Japan with tags tokyo, tsukiji on dicembre 11, 2008 by LexCapitoli precedenti:
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Il Mercato del Pesce
La sveglia impostata sul cellulare suona alle 03:30 che siamo già in taxi. Questo perché verso le tre del mattino lo stesso cellulare ha prodotto strani, misteriosi rumori che abbiamo scambiato per la sveglia. Scopro che il Satiro é, tra i miei compagni di viaggio, l’unico effettivamente in grado di rinunciare ad una notte di sonno nel bel mezzo di un viaggio massacrante per vedere qualcosa di realmente speciale.
Facciamo colazione in un franchising aspettando le 04:00 ora della prima asta, e siamo in mezzo a tonnellate di pesce fresco.
Gli odori sono fortissimi, ma per nulla sgradevoli: quello del pesce sopra tutti gli altri ed in tutte le possibili varianti, poi l’odore del ghiaccio tritato che si scioglie lentamente, infine quello degli umani che lavorano; il tutto mescolato a tratti (brevi tratti a dire la verità) con l’odore di spezie e verdure.
Camminiamo per ore in questo posto che, se da un lato da la sensazione di vivere l’aspetto più primitivo dell’alimentazione, dall’altro esprime qualcosa di alieno e distante. Mi colpiscono gli enormi tonni trasportati su carretti di legno da minuscoli giapponesi, il lavoro spietato di coltelli su creature che ancora si dibattono, i cubi fumanti di carne di balena esposti senza difesa sul ghiaccio ed un’aragosta così viva da avere ancora voglia di combattere: distante anni luce dalle creature ormai prive di speranza che ho visto nelle vasche dei ristoranti americani.
Ci caliamo anima e corpo in questo posto che dispiega in se il legame profondo che c’è tra uccidere e nutrirsi, poi compriamo del tonno crudo che mangiamo con le mani: ha il sapore del paradiso.
Crazy Train
Posted in Compagni di Viaggio, con A., con Crea, con Satiro, con Troll, Intercontinental, Japan with tags karaoke, tokyo on dicembre 9, 2008 by LexCapitoli precedenti:
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- La Comparsa
Crazy Train
Le stanzine del karaoke sono a loro modo claustrofobiche. Il nostro gruppo é così eterogeneo che il sistema ha in coda roba che va dal pop giapponese all’heavy metal passando per Shakira. Vedo quelli di noi che parlano in giapponese usare di tanto in tanto una specie di citofono accanto alla porta. Sospetto sia per questo che continuano ad arrivare birra e sigarette.
Mi distraggo un attimo e sono solo, col sistema che spara a palla una canzone che non mi piace. Esco.
Trovo H. ed il Troll in corridoio che prendono in giro una ragazza inglese formosetta. Il Satiro sbuca da uno stanzino e cerca di convincermi a cantare con lui la sigla di Gundam (in giapponese) per un gruppo di tanaka terrorizzati.
Domani la testa mi farà così male che desidererò la morte.
Trovo tutti gli altri nello stanzino in fondo, insieme ad una coppietta di nippi imbarazzati. Conosco la canzone così entro nella stanza ed urlo insieme a loro:
“Im going off the rails on a crazy train!”
Ryokan by night
Posted in Alpha Path, Compagni di Viaggio, con A., con Crea, con Satiro, con Troll, Intercontinental, Japan with tags Ito, Izu, Japan on novembre 10, 2008 by LexCapitoli precedenti:
Ryokan by night
È notte e siamo ad Ito (伊東市) nell’Izu (伊豆国), il nostro piccolo giro del Giappone sta per finire e domani notte dormiremo di nuovo a Tokyo.
Stendo le mie membra sul futon.
Il Crea dorme da poco, ed il Satiro come un sasso da quando si é steso. Il Volgare ed il Troll in un’altra stanza. I tappi nelle orecchie attutiscono i suoni quanto basta per condividere la stanza con i miei amici.
La luce della luna filtra attraverso finestre che sembrano di carta di riso ed invece sono di vetro opacizzato.
La struttura della ryokan è in legno scuro e le porte scorrevoli lontane nel buio mi fanno sentire calato in atmosfere degne di un manga dalle tinte cupe o di un horror movie asiatico.
Ho scoperto molte cose su cosa vuol dire vivere per anni in un posto come il Giappone, il Crea che (appena arrivato) descriveva questa terra con l’amore negli occhi, stasera ne ha parlato come di una fidanzata che si vuole scaricare al più presto, ma forse ancora no.
Le cose in Italia stanno prendendo strane pieghe per chi (come me) vive della ricerca. Nel mio futuro c’è l’estero e per tempi lunghi. Le parole del mio amico quindi hanno toccato corde sensibili. Anche per questo il sonno mi diserta. Eppure sono anche state parole illuminamti, roba del tipo che non ti da risposte, ma che aiuta a porre buone domande.
Un odore salmastro è l’ultima cosa che ricorderò prima del sonno. Izu é sul mare, potrebbe essere l’odore della risacca… oppure uno dei due ha sganciato.
Trasferta a Kyoto…
Posted in Alpha Path, Compagni di Viaggio, con A., con Crea, con Satiro, con Troll, Intercontinental, Japan with tags Japan, kyoto on novembre 6, 2008 by LexCapitoli precedenti:
Trasferta a Kyoto…
A Kyoto (京都市) si visitano templi e si rispettano i protocolli. É una città pulita e gradevole con una stazione dei treni che ha dell’artistico.
Nella zona dei templi incontriamo delle ragazze con vestiti tradizionali ed intravediamo una geisha (芸者) che sorride cortesemente, circondata da una folla di turisti europei ed americani armati di impertinenti macchine fotografiche. Un curioso capovolgimento di ruoli, interessante sotto molti aspetti.
Il Satiro ed il Troll collaborano per trovare soluzioni fantasiose alla tassa di sei euro che i nippi impongono sui templi più importanti e, soprattutto alla loro pessima abitudine a chiudere tutto alle 5 del pomeriggio.
Trovo un piccolo tempio rosso difeso da due lupi di petra. Unico perché il mio totem è un animale poco considerato nell’iconografia giapponese.
Tiro il cordone e faccio un inchino, più che una preghiera è un’auspicazione: «Seguire le mie predestinazioni ed il sentiero della luna»
Biscotti e Cervi Sacri
Posted in Compagni di Viaggio, con A., con Crea, con Satiro, con Troll, Intercontinental, Japan with tags Japan, Nara on ottobre 22, 2008 by LexCapitoli precedenti:
Biscotti e Cervi Sacri
Un treno bianco corre tra panorami verdi. Scivola veloce adattandosi ai cambi di pressione con rapidi spostamenti trasversali dei finestrini. Ti capita così di vedere la tua immagine riflessa schifarti o balzarti incontro a seconda dei cambi di velocità.
Si tratta dello shinkansen (新幹線), oggettivamente, un capolavoro della tecnica del popolo del sol levante.
Il Satiro dorme vicino a me e continua a farlo mentre una graziosa ferroviera giapponese mi chiede il biglietto. Lei si sporge un po’ verso di lui poi, vedendolo con gli occhi chiusi, decide che è meglio non disturbarlo e se ne va.
Passiamo i giorni successivi dormendo in una ryokan (旅館), con tatami (畳) e futon, e porte scorrevoli. Facciamo il bagno in un piccolo onsen (温泉) e visitiamo il budda gigante del tempio di Nara (奈良市).
Il tempio è una costruzione colossale in un parco dagli alberi contorti tra i quali si muovono placidamente piccoli cervi sacri dalle corna sporche di fango.
Una ragazza cinese ci regala dei biscotti da dare a questi animali dagli occhi neri e lucidi. Scherzo un po’ con un cervo maschio, facendogli faticare il biscotto per due minuti buoni. Lui regge il gioco finchè non lo nutro poi allonotana la testa e cerca di incornarmi.
La reazione è quasi involontaria: afferro uno dei suoi corni con una mano e preparo una corocchia con l’altra.
È il Troll a fermarmi: «Lex» dice bloccandomi la mano «è sacro!»
Gli rispondo con un ghigno imbarazzato. In fondo lui fino a pochi minuti prima lo voleva mangaiare allo spiedo il cervo… sacro.
Primo giorno: BIRU BIRU BIRU
Posted in Compagni di Viaggio, con A., con Crea, con Satiro, con Troll, Intercontinental, Japan on ottobre 2, 2008 by LexCapitoli precedenti:
Primo giorno: BIRU BIRU BIRU
Il primo giorno non finisce mai. Mangiamo Thailandese. Passeggiamo per Ikebukuro (池袋), troviamo l’albergo, prendiamo la stanza e siamo di nuovo per strada. La sera beviamo birra in un’izakaya (居酒屋), A. guadagna il soprannome Der Vulgeren, conosciamo E. che è uno Svedese balordo, R. che insegna italiano ai giapponesi ed H. cresciuta in Brasile, metà italiana, metà giapponese, del tutto liquida. All’uscita siamo già belli cotti ed invece di andare a dormire finiamo la notte in un karaoke, a bere fino alle 5:00 ed ad infastidire il giapponesi chiusi nei loro stanzini. Canto i Judas Priest con A. e bevo una tonnellata di birra.
Fatico a prendere sonno, mi sveglio più volte, scuoto Der Vulgeren con la scala del letto a castello, scopro che non era solo lui che russava.
«Che c’è?» mi dice assonnato.
«Giralo» gli rispondo indicando il Satiro con cui divide il letto.
Il secondo giorno comincia con una colazione fatta all’ora di cena e poco altro, Conosciamo altri amici del Crea e ci prepariamo per un viaggio verso Kyoto (京都).