Ryokan by night

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Ryokan by night

È notte e siamo ad Ito (伊東市) nell’Izu (伊豆国), il nostro piccolo giro del Giappone sta per finire e domani notte dormiremo di nuovo a Tokyo.
Stendo le mie membra sul futon.

Il Crea dorme da poco, ed il Satiro come un sasso da quando si é steso. Il Volgare ed il Troll in un’altra stanza. I tappi nelle orecchie attutiscono i suoni quanto basta per condividere la stanza con i miei amici.

La luce della luna filtra attraverso finestre che sembrano di carta di riso ed invece sono di vetro opacizzato.
La struttura della ryokan è in legno scuro e le porte scorrevoli lontane nel buio mi fanno sentire calato in atmosfere degne di un manga dalle tinte cupe o di un horror movie asiatico.
Ho scoperto molte cose su cosa vuol dire vivere per anni in un posto come il Giappone, il Crea che (appena arrivato) descriveva questa terra con l’amore negli occhi, stasera ne ha parlato come di una fidanzata che si vuole scaricare al più presto, ma forse ancora no.
Le cose in Italia stanno prendendo strane pieghe per chi (come me) vive della ricerca. Nel mio futuro c’è l’estero e per tempi lunghi. Le parole del mio amico quindi hanno toccato corde sensibili. Anche per questo il sonno mi diserta. Eppure sono anche state parole illuminamti, roba del tipo che non ti da risposte, ma che aiuta a porre buone domande.

Un odore salmastro è l’ultima cosa che ricorderò prima del sonno. Izu é sul mare, potrebbe essere l’odore della risacca… oppure uno dei due ha sganciato.

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